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Oggi si dice che viviamo in una cultura digitale, quando pensiamo alla cultura di massa, dei media alla fine del XX e l’inizio del XXI secolo. La cultura dei media è una cultura che si basa sulla produzione sociale, il consumo e lo scambio, realizzati parzialmente o interamente attraverso dispositivi digitali e reti o sistemi digitalizzati.

I primi progetti digitali che hanno attirato l’attenzione degli storici dell’arte includevano archivi digitali di testi e immagini che sono stati catalogati, organizzati e pubblicati su Internet. In una delle categorie di progetti delle arti digitali si vede come i metodi informatici possono essere applicati alle domande di storia dell’arte e questo tipo di ricerca si basa su due cose. Il primo è la maggiore disponibilità di dati di grandi dimensioni come immagini, testi e metadati disponibili nei formati digitali e il secondo è la maggiore disponibilità di strumenti di analisi dei computer, molti dei quali sono stati inizialmente sviluppati per uso scientifico o commerciale.

Sviluppo nel 19 secolo Nel 19 secolo, i ricercatori hanno ottenuto familiarità con un metodo e si rendono conto che utilizzando il potere statistico dell’analisi di rete, e anche con l’uso di strumenti di visualizzazione, possono emergere conclusioni nuove e molto interessanti. Altre applicazioni della tecnologia informatica nella storia dell’arte includono l’analisi del manoscritto di pittura Vincent van Gogh e Jackson Pollock, la creazione di un diagramma di prospettive nei singoli dipinti per vedere quando e perché gli artisti hanno deviato dai modelli matematici e nello studio dei manoscritti medievali.

Sviluppo dei media digitali nel 20 secolo – Le basi delle tecnologie digitali sono state fondate negli anni 30 nel 20 secolo. Gli artisti furono tra i primi a reagire ai cambiamenti culturali e tecnologici del loro tempo. Ecco perché gli esperimenti artistici nei media digitali sono apparsi decenni prima della rivoluzione digitale ufficiale. Inoltre, alcuni dei concetti esplorati nelle arti digitali sono impostati quasi un secolo fa, e alcuni erano presenti nelle vecchie forme d’arte, e davvero erano fatti in media più tradizionali.

Per comprendere la connessione con il digitale, dobbiamo tenere presente che la base di tutte le operazioni software e informatiche si basa su una procedura di istruzione formale che ottiene il risultato desiderato dalla sequenza del numero finale di passi previsti. Dagli anni 90 ad oggi assistiamo a sviluppi tecnologici senza precedenti nel campo dei media digitali.

Con la rivoluzione digitale sono apparsi software e hardware più sofisticati e più accessibili, Internet e la rete globale stanno entrando nell’uso quotidiano e, poco dopo, entra in scena Web 2.0 (Web 2.0), che cambierà radicalmente lo spazio sociale della modernità. A differenza dei primi siti “statici” in cui le persone si limitavano a ricevere passivamente contenuti, il Web 2.0 permette agli utenti di interagire e interagire con i social network. E così l’arte digitale diventa un’arte nell’era della cultura digitale.

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